sabato 19 luglio 2008

Isola di Bazaruto: paradiso dei dugonghi

Tradizionalmente il Mozambico non è meta turistica come lo sono invece da lungo tempo paesi come il Kenia o il Sudafrica, ma di recente sta suscitando un crescente interesse soprattutto presso gli operatori legati all'ecoturismo, grazie alla natura incontaminata di molte aree dell'entroterra (abbiamo già parlato della riserva di Niassa) e degli arcipelaghi nell'Oceano Indiano, come quelli di Bazaruto e di Quirimbas. Qui le strutture turistiche sono in generale piuttosto scarse specie nelle aree più selvagge e ciò, permettetemi di dire è un bene: sempre più spesso paradisi naturali sono deturpati da catane di hotel, squallidi negozi di souvenir e attrazioni "alla occidentale", atte a soddisfare un turista poco sensibile e non rispettoso delle usanze del luogo.

Panoramica dell'isola di Bazaruto

Il Mozambico, paese ricco di una straordinaria varietà di ecosistemi, ospita anche una specie che attira grande attenzione internazionale: il dugongo. Questo animale (simile ad un elefante marino) appartenente alla famiglia dei Sirena, è lungo circa 3 metri e pesa 150 kg. e si nutre prevalentemente di alghe. Nel passato è stato lungamente cacciato a causa della sua ottima carne sino a metterlo a rischio di estinzione, oggi è possibile avvistarlo nei pressi dell’arcipelago di Bazaruto, Baia Inhambane, Angoche, e all’Isola di Mozambico.


Un dugongo
L’arcipelago di Bazaruto situato a circa 15 km dalla costa tra i centri di Vilankulo e Invasolo, è formato da 5 isole principali e molte isole minori. Dal 1971 l’arcipelago è stato ricompresso nel Worldwide Fund of Nature perchè habitat di molte specie protette quali la tartaruga Caretta. Grandi colonie di uccelli popolano le coste dalle lunghissime spiagge, mentre i fondali, ancora quasi del tutto inesplorati, offrono spettacolari siti per le immersioni.

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