sabato 28 giugno 2008

Voci di donne 2

Sono una roccia.
Risoluta e forte.
Sono una roccia.
Dannatamente robusta, non lo dimenticare.
Se così non fosse,non sarei qui a raccontarlo.
Non continuare a criticarmi.
E smettila di stupirti oltremisura:
le crepe che vedi sono ferite di guerra, amico mio.
Giorno dopo giorno, io sono in battaglia.
Giorno dopo giorno, io dichiaro guerra.
Giorno dopo giorno, io schivo e corro e mi sottraggo e sorrido,
schivando i colpi delle randellate,
schivando i colpi sbadatamente scagliati verso di me,
schivando i colpi sconsideratamente rovesciati addosso a me,
schivando i colpi orditi con astuzia.
E quei colpi, profondamente radicati nel profondo della psiche della nazione.
E a quel punto tu mi domandi: ma perché sanguini?
Sono una roccia.
Risoluta e forte.
Se così non fosse,non sarei qui a raccontarlo.

SINDIWE MAGONA

mercoledì 25 giugno 2008

Voci di donne 1

Dalla penna di una suora comboniana di Maputo:

LUNA NERA

Luna nera
che rischiari le mie notti,
dimmi quanto dista la morte dei miei popoli
dal rinascere di un continente?
Un passo di speranza.
Luna nera
compagna dei miei sogni,
dimmi quanto manca
perché l'alba spunti sul nostro orizzonte?
Un raggio di utopia.
Luna nera
Guardiana del nostro destino,
dimmi quante miglia
ci restano per raggiungere
l'uguaglianza dei popoli?
Un abbraccio.

giovedì 19 giugno 2008

Arte pubblica

I murales di Maputo,ormai diventati famosi anche oltreoceano, sono stati iniziati durante il periodo dell’indipendenza dal Portogallo, quindi intorno al 1975. Trattano innanzitutto temi cari alla popolazione di quel periodo, come rivoluzione e anelito di libertà e autogoverno. Il più grande e famoso murales si trova nei pressi dell'areoporto, è lungo 95 metri e riporta numerose vicende e immagini della rivoluzione. Queste opere esprimono con forza la volontà di proporre l'arte ad un pubblico vasto e di sottolineare alcuni momenti salienti della storia del popolo mozambicano, fortemente desideroso di affermare la propria identità dopo secoli di dominio straniero. Lo stile riprende da una parte l'arte tradizionale africana, dall'altro ha forti connotazioni postmoderne.

La fitta vegetazione tropicale si apre come un sipario su uno dei murales di Maputo

venerdì 13 giugno 2008

Maputo, la capitale

La capitale del Mozambico è Maputo, fondata nel Settecento, originariamente prese il nome di Lourenço Marques, il commerciante portoghese che esplorò la baia nel 1544. Divenne la capitale all'inizio del '900. Dopo l'indipendenza, cambiò il suo nome in Maputo. Oggi è la maggiore città del paese, con circa un milione di abitanti e importante porto dell'Oceano Indiano.
Alcune immagini della città (la prima è una panoramica del porto e della zona nuova, la seconda raffigura uno dei famosi murales realizzati di recente da valenti artisti locali):


sabato 7 giugno 2008

Riso al cocco mozambicano

Ingredienti:250 g di riso, la parte interna grattugiata di 1 grossa o 2 piccole noci di cocco, acqua e sale.

Preparazione:coprite il cocco grattugiato con acqua calda, spremete con le mani fino a ottenere un latte denso e filtratelo col colino. Mettetelo da parte e ripetete l'operazione fino a quando avrete estratto dal cocco tutto il latte. Lavate il riso tre volte in acqua fredda. Mettete il latte di cocco ottenuto in una casseruola con un po' di sale e fatelo quasi bollire. Aggiungete il riso e mescolate continuamente a fuoco moderato fino a quando il composto non raggiunge il bollore,allora coprite la pentola con della carta assorbente, mettete il coperchio e cuocete al vapore per circa 25 minuti a fuoco molto basso.

Questo riso serve solitamente da accompagnamento a piatti di pollo, pesce o verdure o curry, ma potete gustarlo anche da solo, è molto aromatico e permette di assaporare al meglio il gusto del cocco!