martedì 12 febbraio 2008

Dalla tradizione orale makonde

Negli anni '60 l'antropologo Manuel Viegas Guerreiro, durante una campagna di ricerca nel nord del Mozambico, allora ancora colonia portoghese, ha raccolto fiabe e racconti makonde, così come erano stati tramandati per secoli di generazione in generazione. Risultato di quel lavoro, i volumi intitolati: Os macondes de Moçambique. Eccone un assaggio:

"La iena e il leopardo una volta mandarono il cane al villaggio a cercare del fuoco per poter cuocere la carne di una gazzella appena catturata. Il cane, arrivato al villaggio, trovò della manioca gettata via tra un mucchio di spazzatura e perse tempo a mangiarla, preferendo la manioca alla ricerca del fuoco. La iena e il leopardo erano in trepida attesa, ma lui fece ritorno molto tardi, ben sazio ma senza il fuoco tanto desiderato. Nel frattempo, i due, rimasti a lungo ad aspettarlo e ormai allo stremo delle forze per la fame, si erano mangiati la gazzella senza poterla cuocere. Al tramonto, mentre il cielo già cominciava a farsi scuro, dirigendosi ognuno verso la propria tana, si dissero: “Com’è possibile che il cane ci abbia fatto questo? Per un suo tradimento alla fine siamo stati costretti a mangiare carne cruda”. Il mattino seguente la iena e il leopardo incontrarono il cane e lo rimproverarono duramente per l’affronto subito. “Un tempo ero vostro compagno - rispose il cane – ma ora ho trovato un buon posto dove potermi nutrire senza fatica, e non voglio più avere seccature sulla questione della ricerca del fuoco e della carne cruda da cuocere. D’ora in avanti saranno fatti vostri. Per quello che mi riguarda potete arrangiarvi come meglio credete”.Da quel momento, si capisce perché, la iena e il leopardo sono diventati acerrimi nemici del cane."

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