giovedì 31 gennaio 2008

UALALAPI, la Storia, le storie

Ualalapi è l'opera più conosciuta a livello internazionale (ma paradossalmente sconosciuta ai più in Italia) del romanziere mozambicano Ungulani Ba Ka Khosa. Si tratta di un romanzo storico, carico e inquietante, in cui si narrano le vicende del regno di Gaza, dall'ascesa al potere di Ngungunhane fino alla sua sconfitta, sul finire del XIX secolo, ad opera delle truppe portoghesi guidate dal "pacificatore" Mousinho de Albuquerque.
Un grande romanzo che racconta la storia ma che, contemporaneamente, la interrroga. Infatti l'epigrafe della scrittrice portoghese Agustina Bessa-Luís con la quale il testo si apre rivela dal principio dubbi e incertezze dell'autore circa la possibilità di stabilire la veridicità del passato: "La storia è una narrazione controllata." Decisosi a liberare la storia da controlli superiori e favorevole a moltiplicare i punti di vista, pur di riuscire a ricostruire almeno parzialmente il dramma del proprio popolo, Ungulani Ba Ka Khosa nella sua opera cambiando continuamente i punti di vista e presentando numerose testimonianze su avvenimenti fondamentali della storia mozambicana (l'uccisione di Mafemane, la vittoria degli nguni sui machope e la distruzione della città di Chaimite con la cattura di Ngungunhane, il sovrano che per anni aveva terrorizzato i coloni portoghesi).
Il passato del Mozambico (e di qualunque altro paese del resto) non può, non deve essere ricostruito con l'ausilio di un unico testimone, per quanto illustre esso sia. Attraverso questo procedimento Ualalapi evita anche di sacralizzare il passato, resistendo alla tentazione di presentare le vicende del regno di Ngungunhane come un racconto di vittimizzazione. La storia mozambicana, dal punto di vista di Ungulani, è infatti una tragedia: la condizione in cui il Bene appare impossibile e in cui qualunque scelta genera solo lacrime e morte.
Solo la pluralizzazione degli sguardi e l'accumulo delle reazioni discordanti, consente di presentare una storia integra. L'unica di cui il Mozambico abbia realmente bisogno, per riuscire a sfuggire al proprio passato e per evitare, mantenendo una viva coscienza dei legami storici, di ricadervi. Una grande lezione su cui dovrebbe riflettere ogni popolo.

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